Impianto elettrico a norma: come realizzarlo, quanto costa e quali vantaggi offre
L’impianto elettrico è una delle componenti più importanti della casa, ma anche una delle maggiori fonti di rischio. Un impianto elettrico non a norma può causare cortocircuiti, incendi, scosse elettriche e danni agli apparecchi elettronici. Per evitare questi pericoli, è fondamentale che l’impianto elettrico sia conforme alle prescrizioni normative vigenti, che garantiscono la sicurezza delle persone e dei beni.
Ma come si realizza un impianto elettrico a norma? Quali sono le componenti essenziali da installare? Quanto costa avere un impianto elettrico a norma? Quali sono le agevolazioni fiscali per chi decide di realizzare o adeguare il proprio impianto elettrico? Quali sono i benefici in termini di qualità, efficienza e risparmio energetico?
In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande, fornendo una guida completa su tutto quello che c’è da sapere sull’impianto elettrico a norma. Inoltre, vi presenteremo la nostra azienda che realizza impianti elettrici a norma con professionalità e competenza, offrendovi un servizio di qualità a prezzi competitivi.
Impianto elettrico conforme alle prescrizioni normative vigenti
L’impianto elettrico è una delle componenti più importanti della casa, ma anche una delle maggiori fonti di rischio. Un impianto elettrico non a norma può causare cortocircuiti, incendi, scosse elettriche e danni agli apparecchi elettronici. Per evitare questi pericoli, è fondamentale che l’impianto elettrico sia conforme alle prescrizioni normative vigenti, che garantiscono la sicurezza delle persone e dei beni.
Quali sono le norme di riferimento per gli impianti elettrici?
Le norme di riferimento per gli impianti elettrici sono stabilite dal Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), che emana le norme tecniche da seguire nella progettazione, realizzazione, manutenzione e verifica degli impianti. Le principali norme CEI sono:
- CEI 64-8: la norma generale che definisce i requisiti minimi di sicurezza e prestazione degli impianti elettrici in bassa tensione (inferiore a 1000 V in corrente alternata o 1500 V in corrente continua) per uso domestico, terziario e industriale. La norma prevede tre livelli qualitativi degli impianti: base, evoluto e domotico.
- CEI 11-27: la norma specifica per gli impianti elettrici eseguiti in presenza di atmosfere esplosive (ATEX), come quelle presenti in ambienti con gas o polveri infiammabili.
- CEI 64-50: la norma specifica per gli impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica pubblica o isolati, che definisce i requisiti di sicurezza, prestazione ed efficienza energetica dei sistemi di conversione dell’energia solare in energia elettrica.
Come si progetta un impianto elettrico a norma?
La progettazione di un impianto elettrico a norma deve essere affidata a personale qualificato ed esperto, che deve redigere i seguenti documenti:
- lo schema elettrico: un elaborato grafico che illustra le componenti e i collegamenti dell’impianto;
- il computo metrico: un documento che stima il costo dei materiali, dei dispositivi e della manodopera necessari per l’impianto;
- la dichiarazione di conformità: un documento che certifica che l’impianto è stato realizzato secondo le norme tecniche e a regola d’arte.
La progettazione deve tenere conto delle esigenze della famiglia, della disposizione dell’arredamento, dei punti ottimali per installare gli elettrodomestici e della distribuzione uniforme delle prese di corrente. Inoltre, deve dimensionare adeguatamente la potenza dell’impianto in base alla superficie dell’abitazione: fino a 3 kW per superfici fino a 75 metri quadri e 6 kW per le altre.
Quali sono le componenti essenziali di un impianto elettrico a norma?
Le componenti essenziali di un impianto elettrico a norma sono:
- il contatore: il dispositivo che misura i consumi energetici dell’abitazione e li comunica al fornitore di energia;
- il centralino: il quadro elettrico che contiene l’interruttore generale, gli interruttori differenziali (o salvavita) e i magnetotermici, che proteggono l’impianto da sovraccarichi, cortocircuiti
- i circuiti di alimentazione: i cavi che portano la corrente elettrica dalle prese agli apparecchi utilizzatori;
- le prese di corrente: i dispositivi che consentono il collegamento degli apparecchi elettrici alla rete elettrica;
- i punti luce: i dispositivi che consentono l’illuminazione degli ambienti interni ed esterni;
- il sistema di messa a terra: il dispositivo che protegge le persone e gli impianti da tensioni elettriche accidentali o anomale.
Tutte queste componenti devono essere scelte in base alla qualità, alla resistenza e alla compatibilità con le norme tecniche. Inoltre, devono essere installate seguendo le indicazioni dello schema elettrico e rispettando le distanze di sicurezza tra le prese, i punti luce e le fonti di calore o di umidità.
Come si verifica e si mantiene un impianto elettrico a norma?
La verifica e la manutenzione di un impianto elettrico a norma sono operazioni necessarie per conservare nel tempo le caratteristiche di sicurezza e prestazione dell’impianto. La verifica consiste nel controllare che l’impianto sia conforme alle norme tecniche e non presenti anomalie o difetti. La manutenzione consiste nel riparare o sostituire le componenti danneggiate o usurate dell’impianto.
La verifica e la manutenzione devono essere effettuate da personale qualificato ed esperto, dotato dei requisiti previsti dal dm 37/2008 (decreto sulla conformità degli impianti alla regola dell’arte). Inoltre, devono essere documentate mediante appositi rapporti di prova o intervento.
La verifica e la manutenzione sono obbligatorie per legge per tutti i proprietari, i responsabili e gli amministratori di impianti elettrici. In particolare:
- la verifica deve essere effettuata al termine della realizzazione dell’impianto, prima della sua messa in esercizio, e successivamente con cadenza periodica stabilita dalle norme tecniche o dalle autorità competenti;
- la manutenzione deve essere effettuata con regolarità e costanza, tenendo conto delle istruzioni per l’uso e la manutenzione predisposte dall’impresa installatrice dell’impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature installate.
I benefici derivanti da una corretta verifica e manutenzione sono:
- sicurezza: si prevengono i rischi di cortocircuiti, incendi, scosse elettriche e danni agli apparecchi elettronici;
- affidabilità: si garantisce il funzionamento ottimale dell’impianto e si evitano disservizi o interruzioni della fornitura di energia;
- qualità: si ottimizza il rendimento energetico dell’impianto e si riducono gli sprechi di energia;
- riduzione dei costi operativi: si evitano riparazioni urgenti o sostituzioni anticipate delle componenti dell’impianto;
- incremento della vita: si prolunga la durata dell’impianto e si mantiene il suo valore residuo.
Quanto costa avere un impianto elettrico a norma?
Il costo di avere un impianto elettrico a norma dipende da diversi fattori, tra cui:
- le dimensioni dell’abitazione;
- il livello qualitativo dell’impianto (base, evoluto o domotico);
- il tipo di componenti utilizzate (qualità, resistenza, compatibilità);
- il grado di difficoltà dell’installazione (accessibilità,
- le personalizzazioni richieste dal cliente;
- il costo della manodopera dell’installatore.
Il costo di avere un impianto elettrico a norma può variare da qualche centinaio a qualche migliaio di euro, a seconda della complessità e dell’entità dell’intervento. Per avere un’idea più precisa, è consigliabile richiedere dei preventivi personalizzati a più imprese installatrici, confrontando le offerte e i servizi inclusi.
Quali sono le agevolazioni fiscali per avere un impianto elettrico a norma?
Avere un impianto elettrico a norma non solo è una garanzia di sicurezza, ma anche un’opportunità di risparmio. Infatti, chi decide di realizzare o adeguare il proprio impianto elettrico può usufruire di alcune agevolazioni fiscali previste dalla legge per incentivare gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica.
Le principali agevolazioni fiscali sono:
- il bonus ristrutturazioni: una detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione edilizia, fino a un importo massimo di 96.000 euro per unità immobiliare;
- l’ecobonus: una detrazione Irpef o Ires dal 50% al 75% delle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, fino a un importo massimo variabile in base al tipo di intervento;
- il bonus casa: una detrazione Irpef del 19% delle spese sostenute per l’acquisto o la costruzione di abitazioni ad alta efficienza energetica o antisismiche, fino a un importo massimo di 96.000 euro per unità immobiliare.
Per accedere alle agevolazioni fiscali è necessario che gli interventi siano documentati da fatture, ricevute bancarie e dichiarazioni di conformità degli impianti. Inoltre, è necessario comunicare all’Enea (Ente nazionale per l’energia e l’ambiente) i dati relativi agli interventi effettuati, tramite appositi moduli online.
Avere un impianto elettrico a norma è una scelta responsabile e vantaggiosa, che garantisce la sicurezza delle persone e dei beni, la qualità e l’efficienza dell’impianto, la riduzione dei consumi energetici e dei costi operativi.
Per realizzare o adeguare il proprio impianto elettrico è necessario affidarsi a personale qualificato ed esperto, che possa progettare, installare, verificare e mantenere l’impianto secondo le norme tecniche vigenti. Inoltre, è possibile usufruire di alcune agevolazioni fiscali che rendono più conveniente l’intervento.
Per maggiori informazioni o per richiedere un preventivo gratuito e senza impegno, contattate la nostra azienda che realizza impianti elettrici a norma con professionalità e competenza.
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