Anche se le temperature sono ancora abbastanza piacevoli, potranno essere accesi tra pochi giorni i primi impianti di riscaldamento.
Non per tutti varrà però tale indicazione, in ragione della particolare conformazione del territorio italiano. Sono state individuate diverse fasce climatiche, con specifici riferimenti in termini di data di accensione stagionale, numero di ore consentito al giorno e data di spegnimento al termine del periodo invernale.
Le fasce climatiche che regolano i termini di accensione degli impianti di riscaldamento vanno dalla A, per la quale esistono e maggiori restrizioni, alla F, per cui l’accensione è libera in qualsiasi periodo dell’anno e non è previsto un tetto limite di ore giornaliere. Ciò ferma restando la possibilità che specifiche delibere comunali in materia di lotta allo smog stabiliscano eventuali blocchi o limitazioni straordinari.
Queste le date di accensione degli impianti di riscaldamento in alcune delle maggiori città italiane:
Milano – La Provincia di Milano potrà accendere i riscaldamenti a partire dal 15 ottobre 2018 e fino al 15 aprile 2019, per un numero massimo di ore giornaliere pari a 14.
Roma – L’accensione degli impianti di riscaldamento nella Provincia di Roma sarà consentita a partire dal 1 novembre 2018 e fino al 15 aprile 2019, per un limite giornaliero pari a 12 ore.
Firenze – Fascia Climatica D per la Provincia di Firenze, che potrà così accendere i suoi impianti di riscaldamento a partire dal 1 novembre 2018 al 15 aprile 2019, per un massimo di 12 ore giornaliere.
Napoli – La Provincia di Napoli risulta inserita nella Fascia climatica C, quindi gli impianti di riscaldamento si potranno accendere dal 15 novembre 2018 al 31 marzo 2019 per un massimo di 10 ore al giorno.
Per aiutare gli utenti a ridurre il consumo di energia e a risparmiare anche dal punto di vista economico ENEA ha diffuso un decalogo, per ottimizzare l’utilizzo degli impianti e contenere le bollette energetiche senza rinunciare alla comodità degli impianti di riscaldamento.
Ecco quali sono i 10 consigli utili a ridurre il consumo di energia e a risparmiare anche dal punto di vista economico e per ottimizzare l’utilizzo degli impianti e contenere le bollette energetiche senza rinunciare alla comodità degli impianti di riscaldamento.
Effettuare la manutenzione degli impianti, sia per un fattore di sicurezza per gli inquilini che per evitare sanzioni a partire da 500 euro. Inoltre un impianto in regola consuma e inquina meno.
Temperatura degli ambienti, in funzione del fatto che, seppure è concesso dalla normativa impostare la “massima” a 22 gradi, un tetto di 19 gradi centigradi è più che sufficiente al mantenimento di buoni livelli di comfort e per risparmiare dal 5 al 10% dei consumi.
Rispettare il limite massimo relativo alle ore di accensione consentite, che nelle fasce più soggette a clima freddo può arrivare non oltre le 14 ore (vedi ad esempio fascia “E”).
L’utilizzo di pannelli riflettenti tra parete e termosifone consente di ridurre in maniera efficace le dispersioni di calore.
Chiudere persiane e tapparelle durante la notte, schermando le finestre per evitare inutili dispersioni di calore verso l’esterno.
Effettuare un regolare check-up dell’abitazione, prestando attenzione all’ isolamento termico che dovrebbe essere garantito da pareti e finestre. Se si tratta di un edificio precedente al 2008 potrebbe essere conveniente valutare un intervento per meglio isolare le pareti o per la sostituzione delle finestre. Possibile un risparmio nei consumi fino al 20% e una detrazione fiscale attualmente fissata al 65%.
Scegliere o installare in sostituzione dei vecchi degli impianti di riscaldamento innovativi, soprattutto se il pretendete ha più di 15 anni. Possibile passare alle nuove caldaie a condensazione o a biomasse, oppure a pompe di calore o impianti integrati che sfruttano il solare termico (o una pompa di calore alimentata da impianto fotovoltaico). Anche qui è possibile usufruire di detrazioni fiscali in funzione dell’intervento svolto.
Evitare di porre ostacoli sopra o davanti ai termosifoni, tra cui tende, mobili oppure utilizzando i radiatori come asciuga biancheria.
Installare i cronotermostati è un altro buon modo per ridurre sprechi e consumi, limitando le ore di accensione a quando davvero necessario (ovvero quando effettivamente si è in casa).
Applicazione delle valvole termostatiche per regolare il flusso di acqua calda nei termosifoni: aiuterà a mantenere costante la temperatura impostata e a concentrare il calore soltanto nelle stanze in cui è effettivamente necessario. Possibile ridurre i costi in bolletta anche del 20%, oltre a poter usufruire per l’installazione di una detrazione fiscale variabile tra il 50 e il 65%. È inoltre obbligatorio installare tali dispositivi nei condomini e negli edifici polifunzionali in base al Dlgs 102/2014.
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